Relazioni tossiche come fili corrosivi

Di Zeno Finzi

Relazioni tossiche come fili corrosivi 

Ritrovarsi all’interno di una relazione tossica è qualcosa che può succedere, così come sentirsi troppo (negativamente) dipendenti da un’altra persona, e cambiare rotta, prendendo coscienza del problema, costituisce un primo passo fondamentale. Non è un processo facile e immediato e molto spesso è necessario chiedere aiuto affinché si possa essere consapevoli di che cosa sia fatta una relazione tossica (che può avere una natura sentimentale, amicale o anche familiare) e, quindi, pensare di poterne uscire.

I segnali tipici di un rapporto di questo tipo, veri e propri campanelli d’allarme, sono tanti, dall’eccesso di sentimento (il partner “tossico” è sempre troppo sentimentale e ogni vicenda, nella coppia, finisce col diventare una gara), al non sentirsi quasi mai supportati da lui/lei, fino a una comunicazione caratterizzata dall’assenza di parole dolci che, invece, lasciano spazio a eccessive pressioni psicologiche e pesante sarcasmo, sempre fuori luogo, entrambi associati a continui attacchi sentimentali. Inoltre, un’altra caratteristica delle relazioni tossiche è il costante utilizzo della manipolazione (usare tutto ciò che è nel proprio potere per poter ottenere quello che si vuole), unito a forme di gelosia al limite del patologico. E poi ci sono i comportamenti controllanti, che sono tra i più difficili da individuare, essendo spesso formulati tramite il ricorso alla conversazione passivo-aggressiva, come il “vai pure, però così mi lasci solo/a…”, frase che molto spesso provoca senso di colpa e che nella maggior parte dei casi funziona.

Quindi, cosa fare se ci si accorge d’essere all’interno di una relazione in cui ci sono dei “fili corrosivi” che ci soffocano? Un buon punto di partenza potrebbe essere ammettere di avere un problema e riconoscere il fatto che non si stia bene all’interno del rapporto. Il secondo passo è “studiare” le vecchie abitudini e valutare cosa è cambiato, cosa non si fa più e a cosa si è rinunciato. Poi, potrebbe certamente aiutare l’osservazione della relazione come se si fosse estranei ad essa, con valutazioni del tipo “lo/a aiuterei?” o “è giusto ciò che gli/le sta facendo?”. L’ultima considerazione è, infine, quella più difficile da mettere in atto ma allo stesso tempo quasi sempre necessaria, ovvero decidere se lasciare il/la partner e farlo sempre utilizzando parole dirette e sincere, senza mai balbettare o scusarsi. E la decisione di mettere fine a una relazione tossica deve essere definitiva, senza esitazioni o incertezze e, soprattutto, senza ripensamenti, perché se il passato e il presente sono stati bui, questo non significa che debba per forza esserlo anche il futuro. Anzi. 

Zeno Finzi

 

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