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Io leggo perché…
Ho iniziato a leggere quando ero piccola e i miei primi libri sono stati quelli di Luis Sepúlveda, autore che mi è piaciuto sin da subito. Da lì, poi, sono passata a diversi generi, dall’avventura al fantasy, dai gialli all’horror, e direi che il mio preferito è proprio quest’ultimo. L’autore di questo genere che mi appassiona di più è senza alcun dubbio Stephen King, il più famoso, conosciuto, se non, addirittura, lo scrittore considerato un pilastro della “paura” su carta. Ho iniziato a leggerlo quando andavo ancora alle medie e la sua prima opera da me letta è stata Il miglio verde. Sempre di King ho recentemente finito anche Torno a prenderti, un libro più breve del primo, di un centinaio di pagine circa, ma con una storia molto intensa, che narra di una donna che dopo la separazione del marito torna nella casa del padre, il tutto condito da scene di rapimento e lotta tra la vita e la morte per la protagonista, ma con un finale felice di cui, ovviamente, non scriverò nulla per evitare un clamoroso spoiler (che non è quello delle macchine…). E rimanendo ancora nella sfera del genere horror, tipologia di opere tra le più sottovalutate e denigrate della storia della letteratura mondiale, ho trovato interessanti anche un paio di libri – centrati di più sull’aspetto del paranormale – di due autori: I salici di Algernon Blackwood e I racconti di Johnny Ludlow di Ellen Wood.
Uno dei motivi principali per cui io leggo è rappresentato dal fatto che mi piace scoprire le dinamiche della trama in base alle quali i personaggi descritti nelle storie agiscono in quei particolari modi, ecco perché mi intrigano moltissimo soprattutto i libri gialli, horror, thriller e mistery. Un’altra cosa che mi capita spesso di fare è “parlare” ad alta voce al libro mentre lo leggo, soprattutto quando sto per leggere che un personaggio sta per compiere un’azione che gli costerà la vita (cosa che, tra l’altro, mi capita spesso anche quando sto vedendo un film o una serie tv: in questo caso “grido” allo schermo…). Ma ovviamente, questa è solo la mia esperienza di lettura, poiché, per fortuna, ogni persona che legge ha le proprie preferenze e le proprie aspettative su generi, autori e tipi di scrittura.
Rebecca Fossati
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