Il contenuto della circolare numero è riservato.
Interviste ai nostri studenti-atleti
(Parte prima)
Nello scorso articolo (che, qualora non lo abbiate già fatto, vi invitiamo ad andare a leggere…), avevamo anticipato che ci sarebbero state alcune novità: eccovi, quindi, la prima parte delle interviste ai nostri studenti-atleti. Abbiamo incontrato Michelangelo Morlotti, alunno della classe 3PA, che ringraziamo per essersi reso disponibile a rispondere alle domande che gli abbiamo posto, accogliendo con grande entusiasmo l’interesse che abbiamo manifestato nei confronti della sua attività sportiva. Dunque, vi lasciamo alla lettura delle risposte forniteci dal nostro atleta.
Come sei entrato nel mondo dell’atletica?
Io mi sono avvicinato al mondo dell’atletica quando ero molto piccolo perché avevo una passione per la corsa e i miei genitori mi hanno convinto a iniziare con questo sport.
Come affronti la tensione prima di una gara?
La tensione pre-gara la affronto ricordandomi di tutti gli sforzi che faccio durante gli allenamenti e tenendo sempre in mente che se sto partecipando a una gara non è per caso, ma perché credo in quello che faccio e sono consapevole che ne sono capace, indipendentemente da come poi andrà la gara.
Hai un rito scaramantico prima di posizionarti in corsia?
Io ho molti riti scaramantici, ma dipende da gara a gara. Il mio “rito” preferito è quello che compio quando ho una gara di salto triplo: mi tiro due schiaffetti in faccia e poi mi mordo la mano.
Come gestisci il tempo tra studio, allenamenti e vita sociale?
Io gli allenamenti, lo studio e la vita sociale, li gestisco abbastanza bene a dire la verità, perché riesco a fare tutto seguendo una routine nei vari giorni: in genere, dopo la scuola mi alleno due o tre ore, poi la sera studio e per quanto riguarda le uscite con gli amici, o le faccio nel weekend oppure sto molto con i miei compagni di atletica.
Cosa consigli a tutti coloro che aspirano a questo stile di vita?
A tutti quelli che aspirano a uno stile di vita sportivo, se pensano di poterci riuscire, consiglio di farlo perché, nonostante tutte le difficoltà che può comportare, come lo scarso tempo libero oppure i tanti sacrifici da fare, alla fine, è molto gratificante, specialmente nei momenti di “gloria”.
Cosa ti spinge, nonostante le difficoltà, ad andare avanti?
Nonostante tutte le difficoltà che posso incontrare durante il mio percorso, penso che mi spingono ad andare avanti sia la mia forza di volontà che la motivazione che ricevo da parte del mio allenatore.
Chi sono le persone su cui puoi contare e che sai ti supporteranno sempre?
Io posso sicuramente contare sui miei allenatori e la famiglia, per non parlare di tutto il supporto che ricevo dai miei amici.
Come vedi l’evoluzione della tua carriera sportiva tra cinque anni?
Per adesso è difficile da dire, perché dipende tutto da come mi approccerò in futuro agli allenamenti e al mondo dell’atletica in generale. Ma una cosa è sicura, ovvero che non smetterò mai di allenarmi.
Che emozioni si provano a partecipare a un evento di livello nazionale (Campionati Italiani Allievi Indoor, svoltisi l’8 e il 9 febbraio 2025 ad Ancona, ndr)?
Partecipando a un evento sportivo di livello nazionale si provano molte emozioni. Ovviamente, le più forti sono ansia, perché è una competizione importante e questo dimostra che ci tengo moltissimo, e felicità, perché sono consapevole del fatto che non sia un caso se io stia correndo proprio in quel luogo e in quel momento.
Cosa consigli a tutti coloro che aspirano a questi risultati?
Io consiglio di non arrendersi mai e persistere sui punti di forza e non. Naturalmente, è fondamentale credere in se stessi e nelle potenzialità che si hanno, perché, alla fine, disputare una gara sportiva è soprattutto una questione mentale.
Nora Armandi
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