Datemi una racchetta e solleverò il mondo

Di Nora Armandi

 

Datemi una racchetta e solleverò il mondo

Instagram, Tik Tok, Google, e chi più ne ha più ne metta. Nel giro di pochissimo tempo è passato dall’essere una giovane promessa del tennis al numero uno al mondo. Ma cosa lo ha portato a dominare la classifica dei tennisti più forti e i titoli delle più importanti testate giornalistiche? Da quando, nel febbraio 2018, il nome “Jannik Sinner” compare per la prima volta nel ranking mondiale è stato un exploit di successi uno dopo l’altro: dai primi titoli ATP, alla doppia vittoria della Coppa Davis nel 2023 e nel 2024, passando per il doppio titolo degli Australian Open nel 2024 e nel 2025, fino agli US Open nel 2024 e a Wimbledon nel 2025. E il tennista altoatesino non finisce di stupirci, perché proprio nel 2024 ottiene anche il titolo di numero uno al mondo.

Ma non è tutto oro quello che luccica, perché dopo sessantacinque settimane di gloria, lo spagnolo Carlos Alcaraz, in quattro set, si riprende il podio durante la finale degli US Open 2025. Episodio che ha suscitato non pochi commenti da parte dei fan e della critica, tanto che, dall’analisi dei numeri e delle statistiche, Sinner avrebbe compiuto numerosi errori e abbassato la guardia durante i suoi stessi servizi. E tra gli esperti c’è chi sostiene, inoltre, che lo stile di gioco completamente diverso dell’avversario spagnolo sia stato un altro elemento chiave che ha causato la perdita della prima posizione del campione italiano. Inoltre, in diverse interviste rilasciate dallo stesso Sinner proprio subito dopo la conclusione del match, gli è stato, tra le altre cose, domandato se il piccolo malanno riscontrato nei giorni precedenti avesse avuto in qualche modo a che fare con la sua performance, da alcuni definita “negativa”, e la sua risposta, spiazzante, è stata quella di una persona estremamente matura e consapevole: oggi non era semplicemente la mia giornata e c’è da accettare anche questo, a volte. Come ho giocato molto bene a Londra, qua ha giocato meglio lui

Ed è proprio leggendo questa affermazione che appare subito chiaro il tipo di messaggio che viene trasmesso ai giovani che lo guardano da casa e che lo considerano un idolo e un esempio: Jannik Sinner è un ragazzo semplice, come gli altri, certo con due Coppe Davis e quattro titoli del Grande Slam in bacheca, ma pur sempre uno di noi. Ed è fondamentale che personaggi così importanti trasmettano valori autentici di stima nei confronti degli avversari, soprattutto perché viviamo in una società che ha fatto della competitività estrema uno dei sui perni centrali, ovviamente in negativo.

Ma mentre ci ritroviamo a ragionare dell’importanza del fair play nello sport, giunge una notizia che ci lascia tutti senza parole: il tennista in assoluto più forte della storia del tennis italiano non ha dato la propria disponibilità a partecipare, con la nazionale italiana, alle finali di Coppa Davis in programma a Bologna, dal 18 al 23 novembre prossimi. Decisione che ha fatto discutere il mondo del tennis, ma non solo: da una parte, infatti, troviamo chi, come alcuni ex tennisti, comprendono la sua scelta (e ce la spiegano), dall’altra, invece, c’è chi sostiene che la sua sia un’enorme mancanza di rispetto nei confronti della maglia azzurra. L’atleta di San Candido spiega però di essere arrivato a tale conclusione, dopo essersi confrontato anche con il suo staff, perché la sua intenzione è quella di dare priorità alla stagione tennistica 2026, che vedrà il primo titolo giocarsi a febbraio, a Melbourne, dove magari potrebbe attenderlo la sua terza vittoria australiana consecutiva (incrociamo le dita, ovviamente…). Il prossimo potrebbe essere l’anno del Grande Slam?! Ce lo auguriamo tutti, anche perché è un “titolo” che pochissimi tennisti al mondo possono vantare e che farebbe diventare Sinner una vera leggenda.

Nora Armandi

 

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