Intelligenza artificiale a scuola: aiuto reale o pericolo concreto?

Di Martina Caldera

Intelligenza artificiale a scuola: aiuto reale o pericolo concreto?

Con l’avanzare dell’intelligenza artificiale, negli ultimi anni, la domanda è venuta spontanea a molti: usarla in ambito scolastico è corretto? Risposta: dipende dall’utilizzo. É ovvio che farsi fare una ricerca o un compito scolastici da ChatGPT non sia la migliore delle idee (ti vedo che l’hai fatto, o, almeno, che ci hai pensato…), perché è l’alunno che deve imparare a scrivere, non un pc. Però, a onor del vero, ci sono dei casi in cui utilizzare un’AI potrebbe tornare utile, ad esempio come “aiutino” per ripassare, con dei quiz o delle traduzioni (dato che “Google Traduttore” sbaglia un po’ troppe volte per essere un traduttore…). Il vero problema si ha quando è l’AI a fare tutto il lavoro al posto dello studente, soprattutto perché nei momenti cruciali delle verifiche in classe o degli esami, nessuna ChatGPT potrà mai aiutarti (e, se scoperti, che si sappia, si rischia davvero grosso: anzi, se volete diplomarvi, lasciate proprio stare).

L’AI, come tutte le invenzioni epocali (vedi internet), può essere utile solo se utilizzata nella maniera corretta. C’è, infatti, una differenza sostanziale tra il farsi correggere o parafrasare un po’ una propria ricerca e il farsela creare nella sua totalità da un sito. E, al massimo, è solo la prima ipotesi a essere veramente utile a noi alunni, così, almeno, poi saremo nelle condizioni di leggere ciò che abbiamo scritto, magari studiando meno dopo. 

È comprensibile che non tutti siano portati per lo studio o che, anche per quelli che lo siano, la tentazione di svolgere e completare in meno di un minuto (al posto di un’ora…) un compito che un prof ci ha dato, sia fortissima, ma così si rischia comunque che se il docente ha un po’ l’occhio “allenato”, possa chiedere “Ah, che bel testo. Ma, senti un po’, l’idea come ti è venuta?” oppure “Perché, in quel preciso punto, hai scritto proprio questo?”. Quindi, almeno che uno non si sia preparato a tutte le possibili domande (ma ci vorrebbe molto tempo, tanto vale aver svolto il compito senza l’AI), non si avrà mai una risposta pronta immediatamente. 

Quindi, sì, usare l’AI per la scuola è possibile, ma sta a noi decidere se impiegarci un minuto o un’ora, tenendo conto non solo della questione appena affrontata, ma anche che non siamo i soli a usarla, perché anche molti professori stanno infatti iniziando a utilizzare dei programmi a pagamento che aiutano a individuare i testi generati artificialmente, e se un prof lo usa e se ne accorge, beh, il finale lo potremmo facilmente immaginare tutti. Morale della storia, l’AI si può utilizzare e siamo liberi di farne ciò che vogliamo, basta che poi, in caso di conseguenze non proprio simpatiche, non ci si lamenti, perché abbiamo scelto noi (e volontariamente) di farlo.

Martina Caldera

 

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