M- Il figlio del secolo, una serie che lascia il segno

Di Martina Belenardi

M-Il figlio del secolo: una serie che lascia il segno

M – Il figlio del secolo è una serie che sta facendo parlare di sé per la sua qualità e il suo impatto sugli spettatori. Tratta dall’omonimo romanzo dello scrittore Antonio Scurati (opera Premio Strega 2019), già alla Mostra del Cinema di Venezia aveva ricevuto ottimi giudizi, tant’è che alcuni si erano persino chiesti perché non fosse in concorso. Il motivo di tanto entusiasmo? Una scrittura solida, un cast eccezionale – con un Luca Marinelli straordinario nei panni di Mussolini – e una regia visivamente potente firmata dall’inglese Joe Wright, autore noto per lo stile raffinato e le sue storie intense, da Orgoglio e pregiudizio (2005) a Espiazione (2007), fino a L’ora più buia (2017). 

Ma oltre agli aspetti tecnici, questa serie ha un grande merito: far riflettere. Non è il classico racconto storico rassicurante, ma un’opera che scava nelle tante contraddizioni del fascismo e nella figura di Mussolini, mostrandolo non solo come il dittatore che fu (mai dimenticarlo) ma anche come un leader capace di affascinare le masse con la sua modernità di facciata e il suo carisma. Un ritratto che inquieta, perché ci ricorda quanto certi meccanismi possano essere attuali e riguardare anche i nostri giorni. 

La serie, costruita come un unico grande film diviso in otto episodi, cresce in intensità man mano che si sviluppa, trascinando lo spettatore in un vortice sempre più oscuro. L’uso di materiali d’archivio e video di repertorio e una colonna sonora elettronica ipnotica – firmata da Tom Rowlands dei The Chemical Brothers – contribuiscono a rendere l’esperienza visiva ancora più immersiva.  

In un panorama televisivo dove la politica viene spesso raccontata in modo attenuato, M – Il figlio del secolo sceglie, invece, di mostrare senza filtri uno dei periodi più oscuri (e oscurantisti) della nostra storia. Ed è proprio per questo che non è solo una grande serie, ma anche un’opera assolutamente necessaria.

Martina Belenardi

 

Circolari, notizie, eventi correlati