7 febbraio: primo giorno di scuola

Prof.ssa Liliana Guida

 

7 febbraio: primo giorno di scuola

Dopo cinque mesi di esilio forzato, il 7 febbraio ho varcato nuovamente il sacro portone della scuola. No, non con la solennità di un eroe che torna dalla battaglia, ma con la goffaggine di chi tenta di infilarsi un paio di scarpe nuove senza slacciarle.

Trent’anni di onorato servizio non mi hanno preparato a questo momento. Nonostante la scuola sia la mia seconda casa (e a volte anche la prima), mi sono sentita una specie di clandestina, un’usurpatrice di cattedre altrui, come se in mia assenza fosse stato celebrato un nuovo regno e io fossi l’anziana monarca deposta, rientrata per sbaglio nel palazzo.

Gli studenti mi hanno guardata con un misto di curiosità e sospetto. Alcuni avevano lo sguardo di chi si chiedeva: “E questa chi è?”. Altri, più esperti nelle dinamiche scolastiche, parevano pensare: “Dobbiamo testarla, vedere se regge il confronto con la sostituta”.

Io, nel frattempo, oscillavo tra il timore di non ricordare più come si prende in mano un registro e la convinzione che, se proprio fosse andata male, avrei potuto fingere un guasto tecnico e riavviarmi come un vecchio computer.

La lezione è iniziata tra un colpo di tosse imbarazzato e qualche tentativo di rompere il ghiaccio. Ho sorriso, loro hanno annuito, io ho parlato, loro hanno ascoltato (o almeno così voglio credere). Pian piano, la sensazione di essere una comparsa fuori copione ha lasciato spazio a quella familiare, rassicurante e ineluttabile consapevolezza: sono tornata nel mio habitat naturale.

Certo, qualche dubbio mi rimane. Saranno pronti ad accettarmi? Mi considereranno ancora una degna detentrice del sacro Verbo dell’insegnamento? Ma poi mi rispondo: in fondo, anche Colombo è stato guardato con sospetto quando ha annunciato di voler attraversare l’oceano…e alla fine è riuscito a sbarcare. Certo, non esattamente dove pensava, ma questi sono dettagli.

E così, armata di penna rossa e sarcasmo, eccomi di nuovo in classe. Con una certezza incrollabile: dopo cinque mesi di pausa, la scuola non ha cambiato me… ma io, forse, posso ancora cambiare un po’ la scuola. O almeno provarci, un registro alla volta.

Prof.ssa Liliana Guida

 

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