Chiedere aiuto è figo!

Di Rebecca Fossati

 

Chiedere aiuto è figo!

Bullismo e cyberbullismo, parole che ormai ci vengono ripetute da anni. Ma cosa vogliono dire davvero? Per alcune persone potrebbero essere considerate come un allontanamento dai compagni, come un chiudersi in una bolla e non parlare più, per altre potrebbe significare, invece, essere insultati in modo leggero o pesante. Ma il punto fondamentale, che spesso passa inosservato, è che ogni persona che viene bullizzata ne soffrirà le conseguenze, mentre il bullo, il più delle volte, se ne dimenticherà. 

Se chi sta leggendo questo articolo è oggetto di atti di bullismo o se qualcuno che conosce lo è, bisogna essere consapevoli che non si deve avere paura di parlarne con qualcuno, perché è importante parlare di come ci si sente ed è altrettanto importante prendersi cura della propria persona e del proprio equilibrio psicofisico. Ed è così anche col cyberbullismo, dove la sola “piccola” differenza è che avviene on-line, solitamente sui social, luogo virtuale in cui l’azione del cyberbullo è più subdola perché può essere meno notata, essendo, infatti, possibile mandare anche messaggi in privato, lontani, quindi, dagli occhi di chi, invece, ti segue tranquillamente. 

Io scrivo tutto questo perché, per l’esperienza che ho vissuto personalmente, è stato come un incubo da cui non riuscivo più a svegliarmi e l’unico modo che ho avuto è stato parlarne con qualcuno di più grande, un adulto che poteva e sapeva capirmi e di cui ho imparato a fidarmi. Io, per esempio, dopo anni di indecisione, sono andata da una psicologa e, oggi, posso dire d’aver fatto la cosa migliore che potessi, perché non si deve avere paura di chiedere aiuto, non è da sfigati, anzi, è una cosa normalissima e dovrebbe anche essere incoraggiata molto di più, perché tenersi tutto dentro, per poi esplodere, non è né salutare né giusto. Ricordate che bisogna sempre volersi bene. 

Per fortuna, adesso, come in ormai quasi tutte le scuole, anche il nostro Istituto è fornito dello sportello psicologico, un posto sicuro dove si può parlare, chiedere aiuto o anche solo dialogare sulle proprie preoccupazioni. E il mio vissuto mi porta a scrivere che all’inizio potrebbe sembrare una perdita di tempo, ma con l’andare avanti con il percorso intrapreso, si inizieranno a vedere i primi risultati e, magari, a capire anche il perché di certe insicurezze e comportamenti. 

Lo so, non è da tutti riuscire a fare questo grande passo, perché ci vuole forza di volontà e coraggio, ma se stai pensando di intraprendere una strada simile, devi sapere che sei già a buon punto, e anche se siamo probabilmente sconosciuti vorrei dirti che sono fiera di te e di questo sforzo che stai facendo, che, spero, alla fine ti renderà una persona nuova, rinata.

Rebecca Fossati

 

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